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DIETA CHETOGENICA: VANTAGGI, SVANTAGGI E I BENEFICI PER LA PROVA COSTUME!

Arriva lestate, finalmente possiamo uscire e godere del sole e del mare, ma quei chili di troppo ci creano qualche disagio! Niente paura, siete ancora in tempo per la prova costume, ci viene in aiuto la dieta chetogenica, bastano solo un podi buona volontà e motivazione! Ma vediamo di cosa si tratta!

COS’È LA DIETA CHETOGENICA

Spesso fraintesa, esaltata da alcuni e demonizzata da altri, è in realtà uno strumento utilissimo per i programmi di dimagrimento e importante in molte situazioni cliniche. Determina infatti quella che si chiama liposuzione alimentare, elimina i chili di troppo preservando la massa muscolare e riducendo i centimetri nei punti giusti!

La dieta chetogenica è una dieta terapeutica e pertanto non valgono le regole su cui si basa la dieta equilibrata che segue il modello alimentare mediterraneo. Si tratta di un regime alimentare particolare, che va seguito sotto monitoraggio medico, che può garantire risultati rilevanti dove altri metodi spesso falliscono.

IMPARIAMO A CAPIRLA

Il fondamento della dieta chetogenica risiede nella capacità del nostro organismo di utilizzare con grande efficacia le riserve lipidiche, quando la disponibilità di carboidrati venga notevolmente ridotta.

Quando infatti il glucosio è presente in quantità sufficiente risulta essere la sorgente di energia preferita  dalla maggior parte dei tessuti del corpo. Quando il glucosio scarseggia la maggior parte di organi e tessuti può utilizzare acidi grassi come fonte di energia, oppure può convertire altre sostanze in zuccheri, soprattutto alcuni aminoacidi come alanina e glutamina, attraverso un processo chiamato gluconeogenesi.

Alcuni organi e tessuti come Cervello e Sistema Nervoso Centrale, globuli rossi, e fibre muscolari di tipo II non sono in grado di utilizzare gli acidi grassi liberi, ma in condizioni di carenza di glucosio possono utilizzare altre sostanze derivate dalle scorte lipidiche, definite corpi chetonici.

I corpi chetonici sono tre composti denominati acetone, acido acetoacetico e acido beta-idrossibutirrico, normalmente presenti nel sangue in quantità trascurabile.

LA CHETOSI

L’aumento della concentrazione di corpi chetonici nel sangue avviene in condizioni particolari, ovvero in seguito al digiuno prolungato o alla riduzione severa dei carboidrati nella dieta per un lungo periodo: è una condizione del tutto naturale definita chetosi, un meccanismo evolutosi per far fronte alle stringenti esigenze metaboliche e alle disponibilità limitate di cibo del nostro passato di cacciatori-raccoglitori, fisiologicamente presente anche al mattino dopo il digiuno notturno o dopo intensi e prolungati sforzi fisici e muscolari.

In questa situazione si attivano dei meccanismi fisiologici che riducono leventuale uso di proteine a scopo energetico, proteggendo la massa magra (massa muscolare) e riducendo in maniera notevole la sensazione di fame (rendendo quindi la dieta anche più facile da seguire).

La dieta chetogenica pertanto è in grado di indurre e mantenere uno stato cronico di chetosi, cioè una condizione metabolica in cui vengono utilizzati corpi chetonici come fonte energetica. La chetosi fisiologica in un soggetto sano non va assolutamente confusa con la chetoacidosi diabetica, una condizione estremamente grave questultima, potenzialmente fatale, che può svilupparsi in soggetti affetti da diabete di tipo I quando vengano a mancare le necessarie somministrazioni di insulina. Si tratta tuttavia di una situazione patologica che nulla ha a che fare con la chetosi che si instaura in un soggetto sano.

IL CONCETTO DI DIETA CHETOGENICA NELLA STORIA

La dieta chetogenica è stata utilizzata per trattare diverse condizioni cliniche di cui la più nota e antica è l’epilessia infantile in cui la prima applicazione risale agli anni 20, grazie allosservazione che il digiuno può sedare le crisi epilettiche, che ha portato alla messa a punto di un tipo particolare di dieta chetogenica per questa patologia.

A partire dagli anni 70 ritroviamo la sua applicazione sul trattamento dell’obesità.

Nel 1976 G. Blackburn -Harvard University- definisce il primo protocollo di dieta proteica, convalidato nel 1993 dal ministero della salute.

P. Bjorntorp completa il protocollo in uno studio pubblicato sul Lancet; si sviluppa in seguito il concetto di VLCD (Very Low Carb Diet)

Dal 2003 al 2010 il Ministero della Salute Finlandese propone il protocollo come terapia di prima scelta nel programma di prevenzione dell’obesità associata a fattori di rischio.

Attualmente è la terapia di elezione per la sindrome da deficit di trasportatore del glucosio GLUT1 e viene usata in altre patologie metaboliche come il deficit di piruvato deidrogenasi. Inoltre sono in corso di studio possibili applicazioni in patologie neurodegenerative come sclerosi laterale amiotrofica, morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer, in certi tipi di tumori e nei danni cerebrali postraumatici.

COMPOSIZIONE DELLA DIETA CHETOGENICA

Il contributo proteico, al contrario di quanto comunemente si crede, viene mantenuto su valori di poco superiori a quanto indicato nelle linee guida, valori che oscillano intorno a 1-1,5 g per kg di peso corporeo, attestandosi intorno ai 50/120 grammi giornalieri a seconda delle caratteristiche del paziente.

Il consumo di verdure a ridotto contenuto di zuccheri è permesso in quantità libera, mentre per verdure con un contenuto di carboidrati più elevato è previsto un tetto alle porzioni da consumare, tra i 100 e i 200g. Non è permesso il consumo di nessun tipo di frutta e di quelle verdure a elevato contenuto di carboidrati come rape rosse, patate e carote cotte.

È previsto il consumo di grassi sani quali olio doliva, frutti oleosi (es avocado e frutta secca).

GLI EFFETTI COLLATERALI

Tra i disturbi più comunemente riportati, specie nei primi giorni, ci sono mal di testa, che in genere scompare una volta raggiunta la chetosi, e stitichezza, dovuta alla decisa riduzione del volume di cibo consumato: per scongiurare situazioni di questo tipo è importante che il soggetto mantenga un elevato consumo di acqua durante la fase di dieta, intorno ai due litri giornalieri.

QUANDO E’ INDICATA LA DIETA CHETOGENICA

Una delle applicazioni classiche della dieta chetogenica è il trattamento dell’obesità severa in soggetti accuratamente selezionati: i vantaggi sono rilevanti, per la rapidità dei risultati che accresce notevolmente la motivazione, per la riduzione della sensazione di fame tipica della chetosi, per leffetto di risparmio sul tessuto muscolare e per la maggior aderenza al piano alimentare che risulta in genere molto facile da seguire.

La dieta chetogenica si presta anche alla realizzazione di programmi di dimagrimento: è fondamentale in questo caso che il soggetto sia seguito dal medico per gestire dieta e dimagrimento in maniera ottimale per il paziente. 

Altre importanti indicazioni derivanti da studi molto promettenti sono quelli riguardanti lapplicazione della dieta chetogenica nel trattamento della sindrome metabolica, delliperglicemia, del diabete e della steatosi non alcolica del fegato, con miglioramenti rilevanti nel quadro clinico dei pazienti trattati.

LE CONTROINDICAZIONI NELLA DIETA CHETOGENICA

La dieta chetogenica è controindicata in una serie di condizioni patologiche particolari:

  • gravidanza e allattamento

  • insufficienza renale

  • insufficienza epatica

  • diabete di tipo I

  • porfiria, aritmie, angina, infarto miocardico recente

  • alcolismo

  • disturbi del comportamento alimentare

  • disturbi mentali. 

Si consiglia, in tutti i casi, un piano di alimentazione personalizzato.

Per approfondimenti, per una consulenza o per ulteriori informazioni,

contattare lo studio della Dottoressa Silvia Caboni al Tel. +39 340. 999. 390

 

 

 

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